Oltre la tiepidezza

Lc 24,30-32

Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».

Diario di santa Faustina, n. 569 – «Oggi, dal primo mattino, una forza misteriosa mi spinge ad agire, non mi dà pace nemmeno per un minuto; un ardore misterioso si è acceso nel mio cuore che mi spinge all’azione, non riesco a contenerlo, è un martirio silenzioso noto soltanto a Dio. Faccia di me quello che Gli piace, il mio cuore è pronto a tutto».

Meditazione

Santa suor Faustina parla spesso di fede viva, che è la fede di chi non vive per se stesso, ma per il Signore (cfr. Rm 14,7-8), in un costante atteggiamento di apertura e di continua dipendenza da Lui. Vive di fede viva chi ha in sé lo stesso Gesù: come Maria SS. nei Suoi nove mesi di gestazione, o come san Paolo che scrive: «non vivo più io, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20). Ogni cristiano, però, è chiamato a vivere di fede viva, che è la risposta ardente del discepolo a Gesù il Quale, nell’Eucaristia, viene ad abitare in lui. La fede viva è perciò un séguito che il discepolo è chiamato a dare alla Risurrezione di Gesù. Dice infatti lo stesso Gesù Risorto nell’Apocalisse: «Ecco: sto alla porta e busso» (Ap 3,20). La porta a cui bussa Gesù è la porta del nostro cuore, che però non è detto sia pronto ad aprire. E questo a causa di una sorta di autoreferenzialità, i cui sintomi si manifestano in un ripiegamento su se stessi che sfocia nella mancanza, cronica o saltuaria, delle opere di carità. Dice papa Francesco: «È vero che bisogna aprire la porta a Gesù Cristo, perché Lui bussa e chiama. Ma a volte mi domando se, a causa dell’aria irrespirabile della nostra autoreferenzialità, Gesù non starà bussando dentro di noi perché lo lasciamo uscire». Il discepolo autoreferenziale è il discepolo che professa (e magari annuncia!) la sua fede, ma poi vive con le mani in mano. La sua non è una fede viva, ma una fede morta: «come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta», scrive san Giacomo nella sua Lettera (2,26). Gesù bussava al cuore di santa suor Faustina e bussava così forte da non lasciarle quasi respiro: «non mi dà pace nemmeno per un minuto… è un martirio silenzioso noto soltanto a Dio». Ma la sua fede viva e perfino ardente («un ardore misterioso si è acceso nel mio cuore») cedeva con generosità alle richieste dello Sposo divino («Faccia di me quello che Gli piace»). Gesù, però, rivolge anche a noi le Sue richieste nelle Scritture lette o ascoltate, come ai discepoli di Emmaus, il cui cuore, mentre Gesù conversava con loro, ardeva d’amore. La Parola di Gesù, infatti, è una parola che, per sua natura, accende. E quando accende, spinge sempre all’azione.

Domande di riflessione

  1. Gesù sta alla porta del mio cuore e bussa. Per quale motivo penso stia bussando in questo momento? Cosa mi sta chiedendo? Dove mi vuole inviare?
  2. Vivo la mia fede in un sostanziale equilibrio tra ascolto, annuncio e prassi?
  3. In quali settori della mia vita penso che la mia fede abbia bisogno di essere più “accesa”?
  4. Dove e come mi sembra di essere autoreferenziale?
  5. Avverto la bellezza e il fascino di Gesù che sta proprio davanti alla porta del mio cuore e bussi?
  6. Il mio ascolto della Parola di Dio è infiammato dal desiderio di viverla con gioia e determinazione?

Preghiere

  1. Fa’, o Gesù, che il Tuo grande amore riempia i nostri cuori tiepidi. Preghiamo.
  2. La Tua Misericordia, Gesù, invada i nostri cuori e ci renda pronti ad annunciare, con la parola e con i fatti, la Tua presenza in mezzo ai più bisognosi. Preghiamo.
  3. Trasforma, o Gesù Misericordioso, il cuore dei Tuoi missionari in modo da renderli felici e ardenti testimoni del Tuo amore. Preghiamo.
  4. Riaccendi, Signore, i cuori tiepidi dei sacerdoti e dei religiosi in crisi. Fa’ che non si spenga l’ardore iniziale del loro primo amore. Preghiamo.
  5. Solleva con la Tua Misericordia, Gesù, le coppie sposate in crisi. Aiutale a ritrovare in Te e nel Tuo amore ardente per loro, il fondamento stabile e autentico della loro unione matrimoniale. Preghiamo.

Segue la coroncina alla Divina Misericordia.