La fede va vissuta nella chiesa

Gv 20,16-17

Gesù disse a Maria di Màgdala: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».

Diario di santa Faustina, n. 12 – Il giorno dopo di buon mattino feci ritorno in città ed entrai nella prima chiesa che mi si parò dinanzi. Qui mi misi a pregare, per conoscere che cosa volesse ancora Iddio da me. Le SS. Messe si susseguivano una dietro l’altra. Durante una di queste, mi sentii dire: “Va’ da questo sacerdote e spiegagli ogni cosa; egli ti dirà quello che dovrai fare”.

Meditazione

In santa suor Faustina, l’esperienza della fede è segnata da un rapporto fortemente personale con Gesù. Il suo cammino non si è mai accontentato di andare “a rimorchio” della fede altrui, lasciandosi trascinare con molto sforzo in una sorta di cammino di massa in cui si conosce molto bene la meta (il Paradiso), ma niente affatto o troppo poco Colui grazie al quale la meta può essere raggiunta (Gesù). Una fede basata solo o in gran parte sulle tradizioni famigliari non è sufficiente: può essere un buon punto di partenza (nascere in una famiglia cristiana è già una grazia), ma per gustare un prezioso patrimonio ricevuto in eredità bisogna saperlo raccogliere e sviluppare personalmente. Questo vale anche per il rapporto con Gesù: nessuna fede, senza una conoscenza personale di Lui. Ma è altrettanto vero che anche quando si è conosciuto Gesù personalmente, Lo si è seguito personalmente, si ha camminato, gioito, sofferto, pianto e pregato con Lui personalmente, Gesù rinvia a quelli che Lui stesso, nel dialogo con una delle discepole più legate a Lui da intima amicizia come Maria di Màgdala, chiama «miei fratelli»: «va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Il rapporto personale con Gesù, senza cessare di essere personale, deve perciò diventare ecclesiale: cioè, comunitario. Quello comunitario è un cammino così importante da incidere anche nella stessa ricerca della volontà di Dio sulla propria vita. Se santa suor Faustina riuscì a comprendere e a vivere, volta per volta, la volontà di Dio su di lei, ciò non fu dovuto soltanto ai doni che il Signore le diede, ma anche a quelli che il Signore diede a chi viveva al suo fianco: la madre maestra, il direttore spirituale e, non ultime, le sue consorelle. E come Gesù disse a Maria di Màgdala va’ dai miei fratelli», così a santa suor Faustina disse: «Va’ da questo sacerdote e spiegagli ogni cosa; egli ti dirà quello che dovrai fare. La bellezza di Dio sta anche nel fatto che non si comporta come un despota che distribuisce i suoi doni come un padrone arrogante, ma come un generoso benefattore che li distribuisce condividendoli.

Domande di riflessione

  1. Qual è il mio rapporto con la Chiesa universale guidata dal Papa e dai vescovi? 
  2. Qual è il mio rapporto con la Chiesa particolare in cui vivo (parrocchia, oratorio, convento)?
  3. Sono convinto che il mio rapporto con Gesù passa anche attraverso la mediazione di chi cammina con me dietro a Lui?
  4. In che modo tengo  uniti il mio rapporto personale con il Signore e quello comunitario con Lui?
  5. Sono convinto che nel fratello o nella sorella che cammina con me nella fede è Gesù che mi parla? Cerco di superare gli ostacoli che possono presentarsi a questa convinzione? In che modo?
  6. Quanto mi sta a cuore l’unità della Chiesa in generale e la mia unione personale con la Chiesa in particolare?

Preghiere

  1. Fa’, o Gesù Misericordioso, che la nostra fede non ceda alla tentazione del rapporto esclusivo e individuale con Te. Preghiamo.
  2. Rafforza, Gesù Misericordioso, la fede dei tuoi ministri e uniscili più strettamente a Te. Preghiamo.
  3. Sostituisci, o Gesù, i nostri cuori con il Tuo Cuore, perché, a contatto con gli altri, possiamo diventare testimoni credibili della Tua voce giusta e misericordiosa. Preghiamo. 
  4. Invochiamo, Gesù, la tua Misericordia sui catechisti, perché la loro testimonianza faccia trasparire la Tua Presenza specialmente a contatto con i bambini. Preghiamo.
  5. La Tua Grazia, Gesù, riempia i cuori dei sacerdoti perché diventino sempre più uomini di preghiera e si lascino così istruire dal Tuo Spirito nell’esercizio del loro ministero. Preghiamo.

Segue la coroncina alla Divina Misericordia.