Una cura per le mormorazioni

Evitare le consorelle che mormorano e, se non è possibile evitarle, per lo meno tacere in presenza di una mormoratrice, facendo comprendere quanto è penoso per noi ascoltare cose simili. (Diario 226)

Leggendo il numero 226 sono rimasto attratto dalla semplicità e, direi meglio, dall’umiltà con cui mette in risalto, durante gli esercizi spirituali che la preparano ai voti perpetui, alcune sue trasgressioni nella vita religiosa. Sono pienamente convinto che tutto quello che sr. Faustina ha scritto al n. 226 riguarda tutti e non solo e soltanto i consacrati. Parafrasando lo scritto, mi è venuta fuori la seguente riflessione che condivido con voi. Ognuno, soprattutto al termine della giornata, è chiamato a fare un profondo esame di coscienza. Si chieda in cosa ha mancato, quali regole di vita cristiana trasgredisce maggiormente. Quante volte, anziché esercitarsi nel silenzio, ci si perde in parole inutili e discorsi che spesso scivolano in mormorazioni o pettegolezzi sciupando tempo e disobbedendo ai propri impegni e doveri. Ci si intromette in compiti e cose altrui.

Sr. Faustina ci metteva tutto l’impegno necessario per correggersi. Impegniamoci a farlo anche noi. Evitiamo le persone che sono molto abili nel mormorare, e se non è possibile evitarle, almeno stiamo zitti in loro presenza, facendo comprendere loro quanto è penoso per noi ascoltare cose simili. Non badiamo a considerazioni umane; teniamoci a quello che sentiamo in coscienza. Ogni nostra azione sia compiuta con e in Dio: in ogni questione ci sia innanzitutto Lui! Non diamo nulla per scontato. Non confidiamo le nostre vicissitudini; anche per le piccole cose, apriamoci solo con il padre spirituale. Sforziamoci di essere fedeli e perseveranti nelle pratiche di pietà. Evitiamo scherzi e parole spiritose che tendono a mettere in ridicolo altri. Stimiamo enormemente le più piccole regole e disposizioni. Non lasciamoci travolgere dalla frenesia del lavoro; in tutto quello che facciamo, cerchiamo di elevare gli occhi e soprattutto il cuore al cielo. Parliamo poco con gli uomini, ma molto con Dio. Evitiamo la troppa familiarità. Nelle sofferenze conserviamo la serenità e l’equilibrio. Nei momenti difficili rifugiamoci nelle Piaghe di Gesù per cercare in esse conforto, sollievo, luce e forza. Tutto quello che Santa Faustina si è imposta di osservare, aiuti anche noi ad essere nel mondo i continuatori della sua missione e del suo esempio e attirare all’infinita Misericordia di Dio quante più anime possibili e giungere alla piena comunione con Dio.

Frate Francesco Di Nanna, apostolo faustinum di Modugno (Bari)