“… Figlia mia, esorta le anime a recitare la coroncina che ti ho dato. Per la recita di questa coroncina Mi piace concedere tutto ciò che mi chiederanno. Se la reciteranno i peccatori incalliti, colmerò di pace la loro anima e l’ora della morte sarà serena…. Scrivi che, quando verrà recitata la coroncina vicino agli agonizzanti, Mi metterò fra il Padre e l’anima agonizzante non come giusto Giudice, ma come Salvatore misericordioso”. (Diario 1541)
Nel gennaio 2008 ero in ospedale per assistere la mia mamma ricoverata a causa della rottura del femore. Durante la degenza, ogni giorno, alle ore tre, recitavamo la preghiera dell’ORA della Misericordia, coinvolgendo le altre persone che, presenti nella camera, con gioia scoprivano questa spiritualità.
Ricordo il giorno in cui arrivò Gianna, una signora di oltre novant’anni, che, accompagnata ed assistita dalla badante, era stata colpita da un ictus e stava vivendo i suoi ultimi giorni di vita terrena.
Da subito mi sconcertò vedere come, nonostante la gravità del suo male, nessuno si preoccupasse di chiamare un sacerdote, anzi quando il cappellano portava la S. Comunione alla mia mamma, la badante cercava di distrarre Gianna in modo che non si accorgesse di quella presenza.
Al terzo giorno mi resi conto che c’era qualcosa di strano e così chiesi alla badante come mai Gianna non approfittasse della presenza del sacerdote per ricevere una preghiera, una benedizione; venni così a sapere che quella signora non voleva vedere i sacerdoti e tanto meno confessarsi e comunicarsi, anche alla badante era proibito sia andare in chiesa, sia accendere la televisione per seguire la S. Messa nei giorni festivi.
Leggendo il “Diario “di Santa Faustina mi aveva colpita la straordinaria promessa fatta da Gesù: “Quando verrà recitata la coroncina vicino agli agonizzanti, Mi metterò fra il Padre e l’anima agonizzante non come giusto Giudice, ma come Salvatore misericordioso”. Presentai subito a Gesù Misericordioso quella povera figlia e recitai con gioia la preghiera della coroncina, certa della fedeltà di Dio nel realizzare la sua Parola.
Mi misi poi in attesa, per vedere come Gesù avrebbe operato quel miracolo, quella guarigione spirituale, quella trasformazione del cuore di quella amata figlia. La domenica mattina del 27 gennaio, trascorsi sette giorni dalla mia richiesta a Gesù, Gianna stava molto male; quando entrai in camera mi chiamò e con il gesto delle mani mi invitò ad avvicinarmi: era tutta bagnata di sudore con gli occhi pieni di paura e, con una forza che mi sorprese, mi attirò a se, scuotendomi e gridandomi: “Io sto male…io sto male!”.
Guardandola negli occhi le dissi: ”Gesù ti ama” e allora lei si mise a gridare: “Si … si …, Gesù mi ama! Gesù mi ama! Datemi Gesù! Datemi Gesù!”
In quel preciso momento ho capito che Gesù stava mantenendo la sua promessa ed ho vissuto un’immensa gioia, perché Gesù, operando, stava cambiando il cuore di pietra di Gianna.
Mentre ancora gridava “Datemi Gesù”, giunse il sacerdote che portava la Comunione alla mia mamma, perché Gesù non delude mai e sa rendere perfette tutte le cose.
Con calma invitai il cappellano a somministrare alla signora in agonia il sacramento degli infermi con una benedizione di assoluzione e una piccola parte di particola, un pezzo del cuore di Gesù, in un cucchiaio con un po’ d’acqua.
Dopo sette ore Gianna iniziò il suo viaggio più bello, mentre la sua numerosa famiglia, stupita e incredula, non riusciva a capire come negli ultimi istanti della sua vita Gianna avesse cercato Gesù.
Grazie, Gesù, per la tua inesauribile misericordia; grazie, Padre, che sempre accogli i tuoi figli bisognosi del tuo Amore; grazie, Spirito Santo, che come acqua lavi, purifichi e come vento fai nuove tutte le cose. Caro Gesù, donami un cuore misericordioso come il tuo, perché io possa diventare Misericordia per tutti i fratelli.
Gesù, confido in Te!
Miriam apostola Faustinum di Gattico Novara