Luca 14, 16-20
Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”.
Diario di santa Faustina, nn. 7-8: Fin dall’età di sette anni avvertii la suprema chiamata di Dio, la grazia della vocazione alla vita religiosa. A sette anni intesi per la prima volta la voce di Dio nella mia anima, cioè la chiamata ad una vita più perfetta, ma non sempre ubbidii alla voce della grazia. […] Il richiamo continuo della grazia era per me un gran tormento, però cercavo di soffocarlo con i passatempi. Evitavo d’incontrarmi con Dio intimamente e con tutta l’anima mi rivolgevo verso le creature.
Meditazione
Nella sua Prima lettera l’apostolo Giovanni scrive: noi abbiamo riconosciuto l’amore che Dio ha per noi e vi abbiamo creduto (1Gv 4,16). Ma passare dal riconoscere l’amore che Dio ha per ciascuno di noi all’accogliere – e perciò al credere – a questo amore è molto spesso frutto di una lotta. La fede cristiana è, essenzialmente, vocazione: Dio cioè prende la sua iniziativa parlando al nostro cuore e, parlando al nostro cuore, ci attira a Sé con la forza del suo amore. E per farlo usa il linguaggio della grazia, quello dello Spirito Santo, quello del fascino interiore che la “voce silenziosa” e potente del Signore esercita nelle insondabili profondità dell’anima umana (San Paolo VI). Ma la risposta alla forza fascinosa con cui Gesù chiama qualcuno incontra spesso dinieghi e resistenze. La parabola degli invitati riportata dal vangelo di Luca lo esemplifica bene: ogni scusa è buona per rifiutare la proposta di Gesù, malgrado tutto sia già stato preparato (Venite, è pronto) e perciò debba essere “solo” accolto e vissuto. Santa Faustina, soprattutto all’inizio della sua vocazione, non andò esente dalla dinamica proposta-rifiuto. Perfino dopo essere entrata in convento già da un po’ di tempo cominciò a mostrare una certa insofferenza: Dopo tre settimane… m’accorsi che qui era così poco il tempo dedicato all’orazione e che c’erano molte altre cose che mi spingevano nell’intimo ad entrare in un convento di regola più stretta (n. 18). Per usare l’immagine della parabola evangelica, la tentazione di santa suor Faustina era quella di sfamarsi presso un banchetto che lei stessa voleva allestirsi. Un banchetto che forse prevedeva il “menù” di una vita fatta ugualmente di preghiera e sacrificio, ma pur sempre un banchetto preparato da lei e non da Gesù, che in seguito, infatti, le dirà: È qui che ti ho chiamato e non altrove e ho preparato per te molte grazie (n. 19).
Domande di riflessione
- Sono convinto/a che la mia vita è, prima di tutto, la risposta all’Amore di Gesù che mi chiama?
- In che modo il richiamo della grazia lo avverto come un tormento? Sono consapevole che talvolta è grazia di Dio anche ciò che immediatamente non mi gratifica?
- In quali ambiti della mia vita penso che il Signore mi attiri di più a Sé in questo momento?
- Mi capita di soffocare la voce di Dio che mi parla? In che modo?
- Sono convinto che, se sono sposato/a, è con quella persona e non con altre che Dio mi sta chiedendo di vivere? Sono convinto che, se sono un sacerdote, un religioso o una religiosa, è proprio nella mia parrocchia, o nel mio convento che il Signore mi chiede di vivere?
Preghiere
- Gesù, aiutaci a cercare e ad amare sempre la Tua volontà e a vincere la tentazione di resistere alle Tue ispirazioni. Preghiamo.
- Gesù, non stancarti di rivolgerci il tuo invito a seguirTi e come hai seguito con grande amore santa suor Faustina, abbi misericordia delle nostre debolezze e sostieni la nostra fede in Te. Preghiamo.
- Gesù fa’ che, ascoltando la Tua voce soprattutto quando il cammino si fa difficile, per intercessione di santa suor Faustina riusciamo a perseverare con amore nella vocazione alla vita matrimoniale o religiosa che, nella Tua grande Misericordia, ti sei degnato di donarci. Preghiamo.
Segue la coroncina alla Divina Misericordia